Lo spettro della sirena

Questa breve oneshot nasce da un’idea di molti anni fa e si sviluppa grazie al circolo di scrittura per il quale dovevo scrivere una storia di 8000 caratteri. Senza volerlo, l’idea avuta in un’altro secolo si sposava perfettamente col tema “spettri” scelto per l’evento e quindi, ho iniziato a scrivere partendo da li. La trama originale era molto ricca, piena di dettagli e spero di essere riuscita a dare almeno un quadro generale di ciò che affollava la mia mente allora. Perdonatemi per eventuali errori o incomprensioni; detto questo, vi auguro buona lettura.

Generi: triste, introspettivo. Rating: per tutte le età.


Lo spettro della sirena

«Amore, affrettiamoci a tornare a casa. Si è fatto davvero tardi.»

«Ma nonna, è solo buio. Hai paura del buio?» chiese un bambino paffutello, trascinato per il braccino da un’anziana la cui corporatura era particolarmente robusta.

«No, tesoro.» asserì la donna con voce ferma, «È davvero tardi e non è il caso di restare al parco da soli.»

Il bambino fu sul punto di replicare, ma uno strano suono lo interruppe. Una canzone simile a un lamento malinconico si diffuse per l’aria.

«Nonnina, lo senti anche tu?»

«Sì, caro. Vieni, andiamo a casa.» e con uno strattone lo incitò a proseguire.

«Cos’è?» chiese il piccolo, che non riusciva a tenere il passo veloce della donna e non resisteva alla tentazione di girare la testolina verso l’origine della melodia. «Sembra la voce di una sirena! Come quella del film!»

«Non essere sciocco! È uno spettro.» sussurrò la donna, «Un fantasma che passa a prendere i bambini cattivi, soprattutto quelli che non ubbidiscono alle nonne.»

Il bambino tremò e aumentando il passo obiettò: «Ma nonna, io sono un bravo bambino! Dai, andiamo a casa come hai detto tu.»

I due si allontanarono in fretta e presto non furono più a portata d’occhio. Intanto, in quel luogo ora isolato, il suono si fece più intenso, dei gorgoglii echeggiarono dal corso d’acqua adiacente e qualche increspatura ne mosse la superficie. Tutt’intorno, una massa bluastra si rifletteva alla luce fioca dell’unico lampione che illuminava il parco.

Tempo fa era corsa la voce che una bella ragazza, per chissà quale motivo, si fosse gettata in lacrime in un canale di Amsterdam. I pochi che avevano assistito alla scena erano pronti a giurare che ella non fosse più riemersa e che, al suo posto, si fosse intravista un’ombra sul pelo dell’acqua, con la coda di un pesce gigantesco e una ciocca di lunghissimi capelli color cobalto. Per quanto avesse destato sconcerto, dopo gli accertamenti delle istituzioni e le perlustrazioni dei curiosi, la notizia fu accantonata da qualcosa di più nuovo e di tendenza e della ragazza non si seppe nulla più.

La nonna ancora ricordava quella tragica storia e aveva anche sentito le voci secondo cui, durante le notti più fredde, una voce calda e dolce cantasse canzoni d’amore da quello stesso canale in cui la giovane aveva perso la vita. Ancora adesso, a distanza di qualche anno, appena i passanti percepivano il suono melodioso e ne cercavano la fonte, la sinfonia cessava di colpo e un tuffo nell’acqua accompagnava qualche fruscio sinistro. Qualunque cosa fosse, lei non aveva nessuna intenzione di rischiare, soprattutto ora che il suo adorato nipotino le era così vicino.

***

Hai presente tutte quelle belle storie sulle sirene che ti raccontano da piccolo?

Dimenticale.

Le sirene sono pericolose e mangiano gli esseri umani. Sono bellissime e sanno affascinare, proprio come in quelle storie, ma non entrare mai nelle grazie di una sirena, perché ne diventerai la preda.

Le adulte incantano gli uomini maturi, non importa loro chi siano o se abbiano una famiglia, se siano belli o brutti, gentili o scortesi. Nella loro specie non esistono maschi, così cercano un probabile compagno dalla sana costituzione e poi giacciono con loro, assumendo spoglie umane. Qualche mese dopo la nascita della loro creatura, rigorosamente femmina, la mostrano al padre che vede un’unica volta sua figlia, perché la sirena, con la sua voce melodiosa, costringe l’uomo a suicidarsi in mare ‒ forse per evitare che lo sventurato possa concepire un altro essere bello quanto la nascitura ‒ e costringe quest’ultima a mangiare le carni del genitore, per acquistarne le doti migliori.

In tutto questo, lei era un’eccezione.

Sua madre non aveva incantato suo padre. Lei lo aveva semplicemente amato, dando alla luce sua figlia e risparmiando l’uomo che l’aveva accolta nel suo letto. Un gesto d’amore che le era costato la vita, poiché le sue compagne non avevano gradito quell’affronto e l’avevano lapidata.

Lei non era nessuno, era uno scherzo della natura.

Divisa tra due mondi cui sentiva di non appartenere. Il suo corpo aveva fattezze da sirena e quindi spettava al mare, ma non era del tutto accettata dalle sue simili per via di ciò che era accaduto alla sua nascita. Poteva assumere le fattezze di una donna e dire di appartenere alla terra, ma per gli uomini sarebbe rimasta sempre per metà pesce.

Lei non apparteneva a nessun luogo.

Per risolvere il problema, le altre sirene l’avevano obbligata a lasciare il mare e raggiungere la terra, per scovare suo padre e divorarlo, adempiendo a quel passaggio che era mancato alla sua venuta al mondo. Ma nulla era andato come previsto e la situazione era peggiorata quando si era legata anch’essa a un essere umano. Così, si era volontariamente rinchiusa nei canali di una città che le aveva promesso tanto, anche se l’aveva fatta soffrire anche di più – proprio come tutto il resto che l’aveva sempre attorniata.

Lei era sola.

Era diventata uno spettro che vagava nelle acque basse di una fitta rete di canali. Collegata al mare ma senza l’intenzione tornarci. Vicina alla terra ma senza la possibilità di appartenerle. Attaccata alla vita ma senza la forza di viverla. Legata al mondo degli umani e a quello delle sirene, senza poter scegliere e senza sapere come dividere il suo cuore. Cosciente dei motivi che avevano spinto sua madre a risparmiare suo padre. Innamorata non corrisposta di un’anima che non sarebbe stata mai sua.

Ormai era uno spettro, proprio come aveva detto la nonnina.

Lo spettro di se stessa per l’esattezza e ciò che potenzialmente sarebbe potuta divenire.

Eppure non riteneva di aver sbagliato proprio tutto, perché quella ricerca forzata di suo padre e quei sentimenti nati dal nulla per un uomo le avevano dato la consapevolezza che alcune cose non potevano essere comprese se non vissute in prima persona.

Adesso lei aveva fatto di quelle acque tristi la sua casa e al tempo stesso la sua prigione: di giorno si nascondeva tra le alghe o riposava sul fondo del canale, immobile per non farsi trovare; di notte, quando nessuno poteva vederla, cantava emergendo dall’acqua e ripercorreva con nostalgiche melodie quello che le era successo.

Cantare era tutto ciò che le era rimasto, dato che non aveva più nulla cui aggrapparsi, se non la sua voce. Delle coppiette in cerca d’intimità spesso le passavano accanto e lei, trovando un po’ di conforto alla loro vista, intonava qualcosa di più romantico, nascondendosi non appena i più curiosi decidevano di scoprire la provenienza di quel suono invece che approfittare della magica atmosfera che concedeva loro. Avevano la felicità a portata di mano e non ne facevano tesoro.

Erano passati già tre anni dall’inizio di quel ritiro forzato. Tre anni in cui non aveva smesso di ripercorrere il suo passato e di analizzarne ogni dettaglio.

In cima ai suoi pensieri c’era sempre lui, che non aveva mai smesso di amare e il cui volto la torturava a qualunque ora.

Ormai sarebbe dovuto diventare uno spettro per lei, eppure, nella sua mente, era più vivo che mai. Viceversa era lei a essersi ridotta a un fantasma.

Anche sua madre si era consumata così, prima di giungere alla fine?

Provò commiserazione per se stessa, bloccata in un limbo dove vagava per inerzia, senza fare distinzione tra passato e presente, senza immaginare nemmeno lontanamente un futuro diverso.

Nuotava nella notte, cantava fino a restare senza fiato ed era ormai solo un’ombra vaga nel mondo, sia delle sirene sia degli uomini.

Come un fantasma era solo un triste ricordo di qualcosa successo in un tempo passato.

«Finalmente ti ho trovata.»

Un passato che a quanto pare l’aveva appena rintracciata.

20 pensieri su “Lo spettro della sirena

  1. Aggiusterei cosette di poco rilievo come tipologie di espressione.
    Ti fo un esempio…
    -Tempo fa era corsa la voce che una bella ragazza…-
    -Narra una leggenda che alcuni secoli fa una raggiante fanciulla….-
    oppure
    -Tutti avevano udito la voce che narrava di una bellissima ragazza [ecc]. Ogni abitante conosceva quella storia-
    Una cosa di sto tipo ‘nsomma…
    Prendi i miei consigli con le pinze eh…
    Detto questo ti confesso che leggerei volentieri un romanzo con questa trama. C’è molto di non detto. Pensi che ci lavorerai sopra?

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    • Ciao cara! Grazie per il suggerimento! Purtroppo, non posso adottare nulla che richiami un tempo molto remoto poiché non è una cosa successa secoli fa o persa nella memoria. Ti spiego: la fanciulla si è gettata qualche anno prima, quindi “narrare” esattamente come in una favola, mi sembra fuori luogo. Cercherò in ogni caso di sistemare in una prossima revisione!^^
      Purtroppo non credo ci lavorerò a breve sopra… ho una long romantica in lavorazione da *ha perso il conto degli anni* e siccome sta diventando la mia ragione di vita, vorrei concludere quella in primis. Poi c’è un’altra storia, fantasy, che mi aspetta da parecchio… l’intenzione sarebbe di concludere prima quelle e poi buttarmi in altri progetti 🙂

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  2. Una bella storia che ha il sapore di una di quelle leggende che le guide tendono a raccontare ai turisti in cerca di avventure. E questo è ciò che più apprezzo di questo racconto in aggiunta al suo carattere malinconico, a tinte rosa che ben si sposa con il colore del tema che hai scelto per questo piccolo blog. Come ti ho già scritto in precedenza la storia è condensata in 8000 caratteri, ma hai la possibilità di espanderla in molti modi, quindi un giorno potresti anche pensare di rimetter mano a questo racconto per tirar fuori un romanzo breve, oppure usarlo come base o sottofondo per scrivere un libro completo. Le possibilità sono tante, così come le tante sono le tue potenzialità. Complimenti!

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  3. Eccomi qui a recensire! 🙂 devo ammettere che amato questa lettura, l’atmosfera drammatico/nostalgico lievemente dark e la narrazione profonda.
    Peccato però per gli 8000 caratteri, questa storia originale e particolare meriterebbe molto ma molto di più.
    Spero che più avanti di poterne leggere una versione racconto lungo o romanzo, mi piacerebbe moltissimo.
    Non ho trovato errori, forse solo un paio di refusi, ma direi che è scritta molto bene.
    I miei complimenti,
    un saluto ^-^ da Erin Wings.

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  4. Sai qual è l’unico problema di questa storia ? Ha solo 8000 caratteri ! XD Ti lascia con la voglia di saperne di più, l’hai confezionata ad arte, si vede che ci hai dedicato tempo e cura. Non trovo difetti, ed è probabilmente la storia più originale che ho letto fino ad ora. Hai sviluppato il tema dell’appartenenza con profondità di pensiero, e l’hai legato a questa tragica figura spettrale in modo affatto banale. Complimenti !

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    • Omg… cosa posso rispondere a tutti questi bellissimi complimenti? >///<
      Grazie, davvero grazie. Non so davvero che altra parola scrivere per dirti quanto il tuo commento mi abbia fatto piacere e spero di riuscire a creare altre storie in grado di catturare così tanto la tua attenzione! 🙂

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  5. Eccomi finalmente a leggere la tua storia!
    Sono estasiata e felice, la storia è assolutamente fantastica! Sono contenta che con la mia iniziativa tu abbia avuto la possibilità di scrivere questo gioiellino **
    Sono triste e abbattuta perchè con la possibilità che ti ho dato magari non svilupperai la storia con l’articolazione che le sarebbe dovuta T.T
    La storia è scritta benissimo e subito sei riuscita a catturarmi all’interno della storia. L’argomento mi è piaciuto moltissimo e anche lo stile che hai usato si adatta perfettamente, formando un’armonia unica.
    La storia è di una dolcezza, una malinconia e una tristezza unica ed è tutto questo a creare il suo splendore *^*
    Davvero complimenti 😀 mi è piaciuta moltissimo *^* non ho parole per esprimere la mia meraviglia!

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